Breve dietro le quinte sulla nascita della storia.
Correva l'anno 2012 e, dopo un certo numero di "Sì"-"No"-"Sì"-"No", mi decidevo a cimentarmi nella selezione di racconti di 2000 battute indetta dalla Delos Books per l'antologia "365 Storie d'amore".
Il tira e molla era dovuto alla mia riottosità nei confronti del romance. Durante l'adolescenza, mentre le mie coetanee divoravano romanzi di questo genere, io me la intendevo già con l'horror, il thriller, la fantascienza, insomma con storie di altro tipo. Non a caso metto sempre i miei personaggi in guai seri, li lancio contro catastrofi e li costringo in situazioni capaci di stritolare persino il solito Ercole di turno (leggere "Eroe in prova" per un esempio). Però scrivere altri generi, soprattutto quelli dai quali ci si sente lontani, è un esercizio prezioso se si vuole lavorare sul serio nell'editoria: arricchisce la tecnica e la cassetta degli attrezzi, fra le altre cose. Uscire dalla comfort zone è un momento di crescita. E - ho scoperto - è anche divertente.
Il primo racconto che mandai alla selezione era del tutto diverso da questo e fu cassato; rileggendolo, forse non c'era abbastanza "ammore". Il secondo non osai sottoporlo perché non mi sembrava ancora adatto. Era una sorta di sfottò delle storie d'amore.
Il terzo, questo, fece centro. Devo dire la verità: ne sono tuttora soddisfatta. Spero dunque che sia gradito anche a voi. Auguri!
Amore e paura
di Valeria Barbera aka Recenso
Sono davanti al plotone. Rifiuto la benda. I soldati prendono la mira. Tra poco sarò carne bruciata dai fucili.
Moglie mia, dovrei sentirmi fortunato a morire sotto i tuoi occhi, anziché rinchiuso in un lager o maciullato dalle bombe, come i miei compagni. Loro non hanno potuto dire addio, nemmeno con lo sguardo. Ma quale fortuna può sanare la sofferenza che mi lacera il cuore? Non posso abbandonarti, mia dolce Rosa, non voglio!
Fuoco!
I proiettili mi devastano il torace. Di me restano le macerie. Sono a terra, alla mercé dei nazisti.
E della morte. Ne sento l’odore. È nauseabondo, mi annienta il respiro.
Nella nebbia di lacrime riconosco il cielo dei tuoi occhi, e i capelli rossi di passione, come l’alba. È così che mi sei apparsa, il giorno che t’ho incontrata. Eri la luce sul mio sentiero.
Ora invece l’ombra del comandante mi sovrasta, e il suo tocco gelido mi controlla il battito. Vorrei urlare “Ti amo, Rosa!”, però dalla bocca mi esce solo sangue. Sento dire: – È ancora vivo! –, e tu implori – Pietà! –, ma il comandante mi punta la pistola alla nuca: si appresta a sparare il colpo di grazia.
Non credergli, amore mio, non può finire così! Dieci anni non sono bastati per amarti come meriti, me ne servono altri, e voglio passarli accanto a te! Ma non come una foto ingiallita alla quale sussurrare un bacio e una preghiera prima di dormire.
È il tuo amore che mi rende spavaldo e, anche se non posso vincere la guerra, posso sconfiggere la morte. Lo farò per te.
Apro gli occhi: è l’alba. Ho una benda sulla fronte. Tu dormi abbracciata a me, i capelli sparsi sul mio petto come petali di rose rosse. Li filtro tra le dita, con delicatezza.
– Cara – mormoro, rauco.
Tu sbatti le ciglia, poi mi sorridi. – Bentornato nel 2012, tesoro. Mi hai fatto preoccupare, sai? Hai delirato di bombe e fucili fino a notte fonda. Il dottore era venuto per visitarti, e tu lo hai chiamato “comandante”. Cosa stavi sognando?
Ti bacio forte. – Non importa. Mi basta sapere che ho ancora un futuro. Insieme a te.
NOTE: L'antologia "365 Storie d'amore" uscì in libreria a San Valentino 2013 ed è in vendita ancora oggi, sia in formato cartaceo che in ebook.
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