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Cogito Ergo Sum di Valeria Barbera - Distòpia e Nooverse

Come detto, mesi fa il mio racconto lungo di fantascienza distopica , Cogito Ergo Sum , ha passato la selezione per entrare nella nuova an...

lunedì 31 agosto 2020

Cogito Ergo Sum e Covid-19


PILLOLE DI DISTOPIA #4

Dal mio post pubblicato su Facebook il 10 luglio 2020.

Come detto, Cogito Ergo Sum fa parte del Nooverse, il mio universo letterario nato nel 2012. 

Quando il curatore di Distòpia mi ha invitata nel nuovo Millemondi, ho cominciato a scrivere un racconto ambientato nel Nooverse, ma nella realtà di materia. Mentre procedevo, però, una vocina mi sussurrava: "Non è questo il racconto giusto". Proseguivo imperterrita eppure la vocina insisteva. 

In seguito ha preso a diffondersi l'epidemia di Covid-19 e mi sono ricordata di un soggetto, sempre del Nooverse, che aspettava nella cartella "Da scrivere" nel mio PC.

Narrava di una pandemia accaduta nel 2023, non di coronavirus ma di un virus che mi ero inventata, e c'erano altre piccole differenze nei nomi e negli eventi. 

Al tempo in cui rilessi il soggetto l'OMS non aveva ancora dichiarato la pandemia da Covid-19, ma il coronavirus flagellava già il Nord Italia. 

Seguivamo con apprensione le vicende nelle zone rosse già istituite. Dentro al cuore, diciamocelo, avevamo capito tutti che questa Sars-Cov-2 non sarebbe stata una cosa leggera come lo era stata la Sars del 2002, che noi italiani avevamo visto solo in TV.

Le cose intorno a me cominciavano a cambiare, l'aria sembrava d'un tratto più pesante, gli animi erano tesi. Non appena uscivi di casa incrociavi sguardi sospettosi, parole mute sulla bocca della gente.

Si presagiva l'arrivo della bufera. 

Nel momento in cui è scattato il lockdown in tutta Italia, ho maturato la convinzione che non era il caso di mantenere la datazione della mia pandemia al 2023, a così pochi anni di distanza dal presente, perciò ho preferito agganciarmi a questa da Covid-19**. Ho apportato i cambiamenti necessari alla storia, incorporando a mano a mano a quel poco che si sapeva*** e immaginando il resto.

Argomento a rischio?**** Certo ma, se la fantascienza è uno strumento per riflettere sulla realtà e sugli esseri umani dietro la maschera del fantastico, in un Millemondi dedicato alle distopie questa storia non poteva mancare e comunque io dovevo assolutamente scriverla***** per un motivo di famiglia che svelerò poi... (e che avevo anticipato a suo tempo, come altre cose...)


 ** Non è stato difficile. Per fortuna la storia originale si svolgeva nel ventiduesimo secolo e la pandemia del 2023 era soltanto accennata, quindi ho mantenuto la struttura, limitandomi a sostituire e adattare. 

*** I racconti andavano consegnati entro fine marzo. Quindi ho potuto vivere soltanto la fase 1 del lockdown. Per quanto mi riguarda, non ho mai creduto che saremmo usciti dalla pandemia per l'estate, come molti speravano. Troppi buoi erano fuggiti dalla stalla e con i virus non si scherza. Ho anche un biologo in famiglia, fra l'altro.

****  Come confidai a un'autrice dell'antologia all'uscita del volume (ciao, Linda!), mi aspettavo che qualcuno potesse non gradire, stracciarsi le vesti perché avevo menzionato la pandemia Covid-19 (come ti sei permessah! non hai immaginazioneh!) o accusarmi di aver "approfittato". Sorry, non ho nulla da recriminarmi. C'era già una pandemia nel soggetto (scrivo di virus fantascientifici fin dal 2012, basta sfogliare le mie storie già pubblicate), la differenza è che questa avveniva nel 2023. Avrei sviluppato la storia anche se non ci fosse stata l'antologia ad attendermi. Paradossalmente, concedermi questa attività mi ha permesso di risentire poco dell'isolamento. Questo racconto era destinato comunque a farmi compagnia durante il lockdown e, boh, forse l'avrei sottoposto a qualche editore oppure sarebbe rimasto nel carniere dei racconti completati in attesa di un'occasione. 

***** L'ho spiegato su Facebook qualche giorno dopo. Un po' di pazienza e riporterò anche quel post qui sul blog.

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